Centro Trabucco della Dott.ssa Imma Trabucco

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Risposte alle domande frequenti

Il mio gastroenterologo mi ha dato dei farmaci ma è passato del tempo e non sono guarito. Perché?

Perché i farmaci che normalmente vengono prescritti in caso di reflusso gastrico, come gli ipp, riducono la produzione degli acidi dello stomaco (si potrà quindi avvertire una minore risalita di acido) ma non vanno ad incidere sulla causa del problema e cioè sulla tenuta del Cardias (affinché il cardias non diventi beante) o su un’eventuale ernia iatale. Il contenuto gastrico infatti risale verso la gola perché le fibre muscolari che dovrebbero chiudere la bocca dello stomaco, il cosiddetto cardias, non funzionano più correttamente per un problema spesso meccanico, dovuto cioè ad alterazioni, e quindi, tensioni muscolari e fasciali, che il farmaco ovviamente non può risolvere. Solo tecniche fisioterapiche specifiche mirate al riequilibrio del sistema fasciale/muscolare potranno risolvere il problema meccanico di tali patologie e quindi anche tutti i sintomi invalidanti ad esse associati.

Per il reflusso sto prendendo antiacidi da parecchio tempo ma come sospendo il bruciore ritorna. Perché? Come faccio a sospendere senza stare male?

Chi prende da tempo gli antiacidi e non riesce più a sospenderli perché altrimenti sta male, è perché ormai il suo corpo è in difesa. In pratica, i farmaci in questione riducono l’acidità dello stomaco, ma questo dovrebbe essere fatto per poco tempo, perché lo stomaco è stato creato per essere acido! Cosa succede allora? Succede che, essendo stato programmato per mantenere al suo interno un certo ph acido, per compensare la minore acidità indotta dal farmaco, stimolerà la produzione di più acido (appunto per difesa) con l’aumento di gastrina ed istamina, come tentativo di sbloccare il sistema. Quando si interrompe quindi l’assunzione dei farmaci, si avrà un effetto rebound, si sentirà cioè il bruciore dell’acido in più prodotto appunto dalla gastrina e dall’istamina per difesa. Bisogna quindi aiutarsi con prodotti naturali che vadano a modulare la secrezione di acido e sospendere gradualmente il farmaco evitando così l’effetto collaterale del bruciore da sospensione. Questo però solo sotto controllo medico specializzato.

La mia situazione nel tempo è peggiorata invece di migliorare. Perché?

E’ stato riscontrato che, qualunque sia la causa prima che sottende al reflusso gastrico, un forte accorciamento del muscolo diaframma, compare sempre con evidenza. Il diaframma è il muscolo principe della respirazione, è a forma di cupola e si trova all’interno della gabbia toracica, al di sopra dello stomaco. Quando le fibre del diaframma si accorciano per vari motivi, vanno a creare una iperpressione costante sullo stomaco (visto che il diaframma risiede sullo stomaco), causando quindi un rallentamento della digestione. Questo rallentamento provoca fermentazione del cibo introdotto. E quando un cibo fermenta crea aria, la cosiddetta Bolla gastrica, che spingerà verso l’alto per uscire, stimolando così il cardias all’apertura con conseguente reflusso e tachicardia, perché la punta del cuore è adagiata sul diaframma, il quale verrà spostato verso l’alto dalla bolla gastrica. Inoltre, l’assunzione di farmaci ipp presi per lunghi periodi, senza pause, può portare a seri effetti collaterali, tra cui appunto un peggioramento della capacità dell’organismo di digerire i cibi e assorbire i nutrienti, contribuendo quindi alla formazione di aria e disbiosi intestinale, con conseguente reflusso. Ecco perché sarà importante trattare la causa meccanica del problema per risolverlo.

Ho sempre un nodo alla gola che a volte mi dà l’impressione di soffocare ed ho molta aria nella pancia. Il metodo Trabucco può aiutarmi?

Si perché Questo disturbo in molti casi è determinato da una tensione anomale della fascia (cioè uno STRATO DI TESSUTO CONNETTIVO FIBROSO, che si stende su tutto il corpo immediatamente sotto la pelle, dove avvolge i muscoli, li separa e li coordina in modo funzionale durante il movimento) che si ripercuote sulla gola dando il classico fastidio del bolo perché l’elasticità delle fasce muscolari si riduce. Perchè l’elasticità della fascia, e di conseguenza, del muscolo si riduce? Molte sono le cause. In questo caso c’è spesso un effetto irritativo legato al reflusso gastrico. Ma anche una ridotta clereance (pulizia) e quindi la peristalsi dell’esofago, può dare la sensazione di avere un nodo in gola. PERCHE’? Perché la peristalsi serve a pulire in senso verticale l’esofago da eventuali residui di cibo che sono rimasti, per fare quindi pulizia, grazie a delle contrazioni che partono dall’alto dell’esofago verso il basso, per spingere giù il cibo ingerito (bolo), ed evitare appunto che ci siano ristagni o blocchi del bolo alimentare. Questi movimenti però si possono avere anche senza che passi il bolo alimentare, cioè fuori pasto a digiuno, per spingere giù nello stomaco gli eventuali pezzi di cibo rimasti nell’esofago (tipo scrollo dell’esofago). Si può ben capire quindi come una peristalsi insufficiente, possa dare la sensazione del bolo. Anche il suo deficit è spesso causato da tensioni anomale fasciali e muscolari in questione. La sensazione del bolo inoltre può derivare anche da traumatismi cervicali. Anche quando si vive una situazione stressante per lungo tempo, soprattutto in persone ansiose, può scatenare la sensazione del bolo o peggiorare i sintomi (veniva chiamato infatti bolo isterico). Questo perché anche uno stato emotivo ansioso va comunque ad irrigidire nel tempo i muscoli cosiddetti “delle emozioni” come il diaframma, i muscoli delle spalle del collo e della testa, e sappiamo come una loro compromissione rappresenti la spina irritativa per l’insorgenza di reflusso e in questo caso anche del bolo. E’ tutto collegato. Si è visto di interessante che circa un quarto delle persone con reflusso hanno un’alterazione della clereance, cioè la peristalsi non funziona. E’ facile capire come un trattamento meccanico mirato a risolvere il reflusso acido per ridurre di conseguenza la rigidità del sistema fasciale e muscolare, soprattutto del capo e del collo, e per avere una peristalsi funzionante, possa essere lo starter per la via di guarigione. Il Metodo Trabucco propone questo trattamento d’ elezione.

Soffro di sintomi come tachicardia e/o muco e/o mal di gola frequente e/o asma. E’ possibile che tutti questi sintomi siano correlati al reflusso?

Il gas presente nello stomaco e nell’addome spinge il diaframma verso l’alto sul quale vi è appoggiata la punta del cuore con conseguente tachicardia. Perché c’è gas? I motivi sono tanti, ma uno sicuro è che il diaframma una volta accorciato, spinge costantemente sullo stomaco, facendo rallentare la digestione, causando così fermentazioni, la cosiddetta bolla gastrica che tende a spingere verso l’alto causando appunto tachicardia. Inoltre un blocco del diaframma causa anche stasi (rallentamento) circolatoria addominale e quindi ristagno delle tossine, con possibilità di disbiosi intestinale (e quindi gas). Quando il colon non riesce ad eliminare tutte le tossine con le feci, le dirige o verso la pelle (causando pruriti, eczemi ecc) o verso i polmoni (per esempio producendo muco).

Il mio medico ha detto che sono stressato/ansioso, ma quando potrei stare bene sono i sintomi del reflusso a farmi venire l’ansia!

Quando si è sotto stress o si è ansiosi, l’organo bersaglio diventa il diaframma, perché è il muscolo “delle emozioni” cioè rispecchia i nostri stati d’animo e reagisce accorciandosi ad ogni nostra paura, tensione rabbia ecc. Per cui se si hanno delle paure soprattutto non riconosciute dentro, quindi a livello inconscio, automaticamente il diaframma rimane accorciato anche quando si dorme. E’ stato visto che, malgrado la componente emotiva possa essere alla base di questa patologia, essa ha effetti precisi, tangibili e riscontrabili dagli esami obiettivi e strumentali sui muscoli del torace (muscoli respiratori accessori) e soprattutto sul diaframma, i quali reagiscono accorciandosi. Si constata radioscopicamente, la risalita dell’emidiaframma sinistro sotto l’effetto sia dell’aerogastria che dell’aerocolia sinistra. Il problema è che il muscolo, per sua natura, una volta accorciato non ritorna più spontaneamente lungo, neanche se diventiamo Budda! Questo perché segue la legge fisica dei corpi viscoelastici. Infatti se il paziente è al corrente dell’origine psicosomatica dei suoi disturbi e per cercare di guarire si sottopone solo a psicoterapia, vi sarà sicuramente una diminuzione dell’ansia, ma l’angoscia fisica permarrà, proprio per la legge fisica del muscolo citata in precedenza. Quindi, per ottenere una vera guarigione, oltre ad un eventuale lavoro psicologico, bisogna riportare i muscoli interessati nuovamente nella loro condizione fisiologica di elasticità, e l’unico modo per farlo è applicare delle tecniche fisioterapiche specifiche atte ad allungarli nuovamente per riportare così in equilibrio la meccanica dell’apparato muscolare e gastro-esofagea.

Ho sempre muco in gola, a volte anche nelle orecchie e nel naso. Il metodo Trabucco può aiutarmi?

Si! Il “blocco” del muscolo diaframma causa anche una stasi circolatoria addominale, cioè il sangue refluo, quello che scende giù, dall’alto del corpo verso il basso, in questo caso rallenta, con conseguente ristagno di tossine negli organi di provenienza. In questo caso, l’intestino quando non riesce ad eliminare tutte le varie tossine accumulate, le indirizza o verso la pelle creando pruriti eczemi ecc o verso i polmoni creando muco, il quale si potrà formare anche nelle orecchie e nel naso sottoforma o meno di sinusite. Bisognerà quindi agire sul ripristino dell’allungamento e flessibilità del diaframma, dei suoi muscoli inspiratori accessori e sulla riprogrammazione intestinale, per eliminare le molteplici tossine prodotte dal ristagno venoso, per rendere abile il colon nell’eliminare senza problemi le tossine a lui deputate con le feci.

Ho sempre tosse e/o asma da reflusso. Il metodo Trabucco mi puo’ aiutare?

Si! Quando il diaframma è bloccato, spinge costantemente sullo stomaco, alterando la sua meccanica, cioè non permette allo stomaco di fare una corretta centrifugazione del bolo (la situazione peggiora ancora di più quando non c’è abbastanza acido per l’assunzione di IPP) per cui avremo un bolo non del tutto liquido. Questo oltre a causare un probabile reflusso gastrico, provocherà anche una disbiosi intestinale (presenta maggiore di batteri “poco piacevoli” rispetto a quelli buoni presenti nell’intestino). Perché si ha la disbiosi? Il problema è che nell’intestino il cibo deve arrivare liquido altrimenti se arrivano pezzettini di cibo non digerito, a causa sia di un mal funzionamento dello stomaco ma anche del fegato che con la bile trasporta i grassi dall’intestino al sangue e del pancreas che con il succo pancreatico porta gli zuccheri e le proteine dall’intestino al sangue, se questi tre non funzionano bene si avrà disbiosi intestinale perché per digerire quel pezzettino che è arrivato nell’intestino intervengono funghi e batteri i quali esistono proprio per questa funzione visto che l’organismo deve tendere sempre all’equilibrio. E perché è necessario parlare di queste funzioni quando si parla di tosse e/o asma da reflusso gastrico e dei suoi molteplici sintomi? Perchè questo richiamo di batteri funghi e parassiti per digerire anche un solo piccolissimo pezzettino di bolo non digerito, porterà ad infiammazione e liberazione di istamina, la quale è molto irritante, e va ad infiammare la mucosa bronchiale con conseguente tosse cronica. Ecco perché in alcuni casi, anche se si fa la cura per la tosse non passa, perché come al solito non si va ad agire sulla causa. Per risolvere il problema bisognerà quindi fare un lavoro di riequilibrio meccanico del diaframma e di tutti i muscoli inspiratori accessori, nonché un lavoro di riprogrammazione intestinale per riportare una flora batterica sana che non vada a liberare istamina e molecole proinfiammatorie con spiacevoli conseguenze.

Le ho provate tutte, sembra che non ci sia niente che funzioni con me! Ormai credo di dover convivere con questo problema

Curarsi significa per prima cosa capire perché nel proprio caso è comparso il reflusso e poi agire su tutte le problematiche riscontrate. Il reflusso non è soltanto una patologia dell’esofago ma spesso il disturbo esofageo è solo la spia della perdita dell’equilibrio del sistema fasciale/muscolare, e dell’equilibrio neuro endocrino immunitario, che può coinvolgere anche altri organi. Quindi nella maggior parte dei casi, se si vuole ottenere un miglioramento del disturbo esofageo, oltre ad agire a livello meccanico con il riequilibrio del sistema fasciale e muscolare come l’allungamento del muscolo diaframma dei muscoli inspiratori accessori ed in generale della postura, è necessario trattare anche la disbiosi, l’acidosi, il grasso viscerale, la secrezione acida dello stomaco e non meno importante la regolazione del sistema nervoso vegetativo. Il Metodo Integrato TRABUCCO rappresenta una soluzione ottimale alla patologia da reflusso e alla NERD o patologia funzionale (cioè reflusso senza esofagite, quindi esami negativi che non giustificano il sintomo), grazie alla sinergia tra il trattamento fisioterapico e quello sistemico.

Ho sempre bruciore al petto ed in gola, ma le mucose esofagea e gastrica non mostrano alterazioni particolari con la gastroscopia. Il mio medico dice che ho una patologia funzionale o nerd, di cui non si sa la causa. Il metodo Trabucco può aiutarmi?

Si! La NERD viene definita anche patologia funzionale. Ma cosa vuol dire funzionale? Vuol dire che il funzionamento è alterato anche se la struttura anatomica in questione è intatta. Ad esempio, ci sono tanti casi di soggetti che hanno sintomi da reflusso, fanno la gastroscopia ed esce fuori che la mucosa esofagea e gastrica stanno bene. Quindi esami negativi che non giustificano il sintomo. In questi casi si parla di NERD, cioè si ipotizza che ci sia il reflusso ma la mucosa intanto è sana. Ma c’è una spiegazione meccanica in tutto ciò. L’accorciamento del muscolo diaframma riduce lo scarico, cioè il drenaggio del sangue venoso dell’esofago e dello stomaco, per cui l’esofago ad esempio, non potendo più eliminare le tossine come farebbe normalmente in presenza di un diaframma lungo ed elastico, va incontro ad un ristagno venoso della sua parete con conseguente infiammazione cronica di basso grado (il ristagno delle tossine provoca infiammazione), potendo sembrare così una patologia da reflusso. Si scopre che non è reflusso solo quando la persona, dopo assunzioni massicce di ipp (inibitori della pompa protonica) non vede migliorare la sua situazione e la gastroscopia non evidenzia erosioni alle mucose. La presenza della NERD ci impone di valutare l’esofago a 360° e per questo è necessario un approccio integrato come quello del Metodo Trabucco.

Chi soffre di reflusso gastrico è perché ha uno o più di questi meccanismi alterati. Quindi vi è una grande complessità per mettere tutto in sincronia, in coordinazione l’esofago superiore ed inferiore (cardias), tutti i pilastri del diaframma con la respirazione, la strategia alimentare e l’equilibrio del sistema simpatico/parasimpatico. E’ impossibile quindi pensare al reflusso come una situazione lineare, cioè A=B. Non si può! Se facciamo questo ci perdiamo, siamo lontanissimi dalla guarigione. Inoltre è stato studiato come la flora intestinale concorra a queste patologie. Per esempio si è visto che la candida intestinale produce delle molecole infiammatorie che alterano l’esofago, e questo spiega perché tante volte il reflusso è legato anche alla comparsa della candidosi intestinale. Ecco perché l’approccio lineare esofagite=antiacido spesso non funziona.

In alcuni casi, in cui l’unica causa è un’eccesso di acido nello stomaco, il farmaco è utile. Ci si mette un attimo a guarire. Ma purtroppo non sono tanti.

Se si vuol avere una vera guarigione, bisogna vedere quali cause ci sono e lavorare con pazienza su ognuna di esse. Purtroppo siamo stati abituati a credere ad un inganno e cioè sto male vado dal medico che mi da la compressina e torno a mangiare come prima in modo sregolato. Poi però sto male di nuovo, riprendo la compressa e devo stare bene un’altra volta. Si è visto oggi purtroppo che non è così. E’ così solo in pochissimi casi. Quindi ripeto, nella maggior parte dei casi, se si vuole ottenere un miglioramento del disturbo esofageo, oltre a riavere un diaframma lungo ed elastico in modo che lasci libero lo stomaco di centrifugare bene il cibo evitando fermentazioni e quindi aria, è necessario trattare la disbiosi, l’acidosi, il grasso viscerale, la secrezione acida dello stomaco e non meno importante la regolazione del sistema nervoso vegetativo.

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