Liberarsi dal reflusso gastrico integrando la riprogrammazione gastro-intestinale
Relazione tra reflusso gastrico, emotività, contrazione cronica muscolare ed acidosi metabolica tissutale.
Recenti studi hanno messo in evidenza come il pattern emotivo-cognitivo individuale influenzi la postura e come questa postura compensativa dia origine a fenomeni di contrazione cronica di alcuni distretti muscolari. Questa contrazione cronica (esempio: diaframma bloccato, postura alterata) comporta una liberazione massiva di ioni Ca++ nel sarcoplasma (parte fondamentale e omogenea del citoplasma della cellula muscolare), che concorre a mantenere nel tempo la contrazione di compensazione, dando avvio all’attivazione della cascata degli eicosanoidi e quindi dell’infiammazione cronica, con progressiva perdita della capacità contrattile del muscolo stesso.
Infiammazione cronica
L’infiammazione cronica innescata dagli ioni Ca++ aumenta la liberazione di cataboliti acidi che si riversano nel connettivo perimuscolare con conseguente acidosi metabolica tissutale, ossia un abbassamento del ph del connettivo, che comporta distruzione delle fibre collagene e elastina, contribuendo alla perdita della capacità contenitiva del muscolo diaframma e dei suoi pilastri, con conseguente reflusso e/o ernia iatale: non dimentichiamo, infatti, che il diaframma è uno dei principali meccanismi facenti parte della barriera anti reflusso, che impediscono meccanicamente la risalita dei succhi gastrici in esofago.Per guarire quindi, veramente e in modo naturale, da problematiche come reflusso gastrico, ernia iatale e tachicardia da reflusso, oltre ad eseguire gli esercizi fisioterapici mirati per la riprogrammazione muscolare e posturale, sarà utile integrare anche una riprogrammazione dell’apparato gastrointestinale. Cosa vuol dire riprogrammare l’intestino? Detto in termini semplici significa eliminare gli elementi nocivi e favorire lo sviluppo della flora batterica buona, dei batteri amici della nostra salute.
I sintomi dell’infiammazione cronica
Nel caso di un’infiammazione cronica, da contrazione cronica muscolare, riprogrammare l’intestino significa soprattutto eliminare questa “infiammazione silente”: una infiammazione di cui noi non ci accorgiamo, che coinvolge la mucosa e la parete intestinale, e da cui derivano numerosi disturbi, come il colon irritabile, il meteorismo, le intolleranze alimentari; ma anche gravi malattie come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa. E forse, anche malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide.
Ristabilire una corretta flora batterica nell’intestino, inoltre, aiuta a riequilibrare anche la flora batterica dello stomaco, riducendo la quantità della secrezione acida che può risalire nell’esofago, e che a volte arriva fino alla gola.
Ci può essere, però, anche un reflusso biliare, che danneggia l’esofago quanto i succhi acidi dello stomaco. Inoltre, la bile è particolarmente dannosa quando ha una composizione alterata come avviene in chi ha dei calcoli epatici, o li ha avuti. Con la riprogrammazione dell’intestino si normalizza la sua composizione e si regolarizza la sua quantità. E diminuisce, quindi, la possibilità di un reflusso di bile dallo stomaco nell’esofago.
Infine, riprogrammare l’intestino significa regolarizzare i suoi movimenti ed eliminare il meteorismo. Una peristalsi disordinata e la presenza di gas nello stomaco e nell’intestino sono infatti altre condizioni che contribuiscono a facilitare il reflusso.
Tutto ciò viene eseguito nel corso dal vivo per il reflusso gastrico, ernia iatale e tachicardia da reflusso. I posti sono limitati. Per info guardare la sezione CORSI.