Che cos’è la Mindfulness
Il significato di Mindfulness affonda le sue radici nella tradizione buddista, ed in particolare nella meditazione vipassana (che è il nome della meditazione praticata in ambiente buddista) che, oltre duemilacinquecento anni or sono, ha esplorato le potenzialità della meditazione intesa come consapevolezza e accettazione della realtà per quella che è, perché è proprio questa accettazione a costruire un cambiamento positivo. Ebbene, su questo concetto si basa il fulcro dell’insegnamento della mindfullness. Negli ultimi venti anni infatti, la comunità scientifica ha dedicato sempre più attenzione alla meditazione Vipassana, proprio perché mostra di possedere virtù benefiche sulla salute, in quanto il suo scopo è la consapevolezza profonda della propria esperienza emotiva, mentale, sociale, biologica, cosmica e sensoriale.La sua filosofia è l’attenzione al momento presente, che comporta una conoscenza più profonda di noi stessi, perché ci consente di conoscere il funzionamento della nostra mente e del suo modo di predire, giudicare, interpretare, di fuggire o di legarsi alle cose e soprattutto del suo modo di creare sofferenza.
Perché la Mindfulness come integrazione alla fisioterapia nella cura del reflusso gastrico?
Perché il diaframma, che è il muscolo chiamato in causa nei problemi meccanici del reflusso gastrico e che quindi bisogna mantenere in “salute” per risolvere o evitare appunto questi problemi, oltre ad essere il muscolo principe della respirazione, rispecchia anche ogni nostro stato d’animo, tanto da essere definito “il Muscolo delle emozioni” le quali sono intimamente connesse con il respiro, e quindi con il diaframma. Ed è proprio in base ad alcune emozioni che proviamo in un determinato momento, che lui reagisce di conseguenza accorciandosi e quindi irrigidendosi in modo per noi inconsapevole. Ad esempio, in situazioni di forte stress come rabbia, paura, frustrazione, rimuginio, si tende inconsapevolmente a trattenere il respiro, senza dar tregua al nostro diaframma ed impedendogli di muoversi in modo corretto, andando così a modificare il suo ritmo respiratorio, che a sua volta lo porterà inevitabilmente ad accorciare le sue fibre e poi ad irrigidirsi sempre di più, andando ad alterare la sua forma di cupola che andrà a spingere sullo stomaco sottostante con conseguente reflusso gastrico, ernia iatale e tachicardia da reflusso. Tutto ciò a causa di forte stress, ansia o rimugino che non riusciamo a gestire e che ci fa cadere nel circolo vizioso della malattia psicosomatica. La pratica costante della mindfulness invece, ci consente di approfondire la conoscenza di noi stessi, e quindi delle nostre parti o modalità distruttive, suggerite da una mente bloccata dai sensi di colpa, da anticipazioni pericolose del futuro, da attività compulsive. Con la sua pratica costante, possiamo imparare a riconoscere tutti questi rituali ossessivi, rendendoci così capaci di riprendere semplicemente in mano il controllo delle nostre azioni, scegliendo ciò che è veramente utile ed importante per noi. La sua potenza, quindi sta nel consentire al paziente di conoscere il funzionamento distruttivo della sua mente, che lo ha condotto inevitabilmente, inconsciamente e lentamente alla malattia, e quindi, in questo caso, alla malattia da reflusso gastroesofageo. Approfondendo in questo modo la conoscenza di noi stessi potremo arrivare alla causa della sofferenza così da risolverla. Non è una tecnica per rilassarsi, anche se può accadere, e spesso accade di sentire una pace interiore accompagnata da un senso di gioia, ma questo certo non è il suo scopo immediato, bensì l’accoglimento della propria esperienza, qualsiasi essa sia, nel momento presente. Possiamo definire la mindfulness come la versione occidentale, utilizzata soprattutto a fini terapeutici, della meditazione Vipassana. Oggi è inserita nei protocolli terapeutici ufficiali per molti problemi, in particolare per la depressione, per i disturbi di ansia, in oncologia e nelle sindromi dolorose. Il Metodo Trabucco, include la pratica della mindfulness come integrazione preziosa e fondamentale alla fisioterapia nella cura del reflusso gastrico, ernia iatale e tachicardia da reflusso.