COME PROTEGGERE LE CORDE VOCALI ED AUMENTARE LA PERFORMANCE DI CANTO NEL CANTANTE CON UN METODO SCIENTIFICO INTEGRATO
Il reflusso laringo-faringeo è stimato presente nel 50/80% dei professionisti vocali disfonici, e nel 25/50% dei pazienti con globo faringeo. Sicuramente è in relazione anche al sovrappeso, a turbe alimentari e all’uso di fumo e alcool.
Ma nel cantante oltre alle errate abitudini di vita a cui il lavoro stesso può condurli, esistono motivi fisiopatologici come l’aumento della pressione intra-addominale, la tensione polmonare e soprattutto l’influenza della gestione del diaframma durante l’emissione canora, con riduzione della continenza dello sfintere esofageo inferiore ed effetto favorente per la formazione dell’ernia iatale.
Abbiamo sperimentato ed attuato un protocollo di cura integrato –METODO TRABUCCO– che va ad agire con delle tecniche fisioterapiche specifiche e diversi tipi di respirazione, in funzione del problema, sull’allungamento del diaframma, dei muscoli respiratori accessori e sulla correzione posturale, per favorire una migliore attività del diaframma posteriore e quindi un migliore equilibrio tra appoggio e sostegno respiratorio, e ad allentare anche le tensioni a cui è sottoposto il cardias, nella gestione respiratoria del cantante, fino ad arrivare a “parlare” con lo stomaco, con quella componente risalita al di sopra del diaframma, per prenderlo e riportarlo al di sotto del diaframma, nella sua sede naturale, con una conseguente riduzione di incidenza per quanto riguarda appunto il reflusso gastrico.
Il reflusso, come la postura, si relaziona alle catene muscolari, che sono in grado di gestire tutto all’inverosimile!
“I sintomi legati al reflusso laringo-faringeo e le manifestazioni cliniche causate dal reflusso di parte del contenuto gastrico nelle alte vie aeree che sono definite come una vera e propria entità nosologica, risultano essere insieme alle carenze eufoniche nella tecnica vocale, insieme allo stile di vita del professionista artistico ed anche agli stress emotivi e psicologici, uno dei quattro fattori principali dei disturbi disodici”.
(Prof. Franco Fussi 2015)
E’ fondamentale ricordare un concetto che spesso induce in errori banali.
Si pensa che l’allenamento principale e più idoneo che permette di far ventilare una maggior quantità di aria (attraverso il potenziamento delle fibre del diaframma), sia quello di riempire molto il torace e di far scendere (abbassare) il diaframma quanto più possibile; ma questo , come si è visto, è vero solo in parte, ed una scorretta interpretazione può addirittura produrre risultati opposti.
Tutto ciò di solito avviene quando si dedica molto tempo per allenare e rinforzare un diaframma corto e rigido, senza prima renderlo elastico lungo, libero, educato.
Rinforzare un diaframma rigido, equivale a potenziare la sua rigidità e quindi anche i suoi eventuali limiti, peggiorando ulteriormente la sua meccanica e quindi la performance canora, che invece diventa massima con un diaframma lungo ed elastico.
La quantità di training non dovrebbe mai sostituire la qualità se si vogliono ottenere risultati ottimali.
Vediamo in breve come insorge la malattia da reflusso gastrico e le sue conseguenze
Il diaframma oltre ad essere una membrana di separazione di due aree, la zona toracica da quella addominale, è anche una membrana si congiunzione cioè vincola al tempo stesso le due aree, trovandosi infatti a cavallo dell’esofago che si trova a sua volta nel punto di strozzatura del diaframma creando problematiche come il reflusso gastrico. Quando il diaframma modifica la sua forma, le sue fibre tendono alla rigidità e quindi all’accorcia-mento nel senso dell’abbassamento.
Ma cosa vuol dire nel senso dell’ abbassamento? Vuol dire che l’accorciamento graduale delle fibre muscolari del diaframma, va a modificare la sua forma fisiologica, cioè la sua forma di cupola, che va a perdersi piano piano abbassandosi, andando così a creare una pressione costante sullo stomaco (vista l’intima vicinanza tra i due). Questa iperpressione costante del diaframma sullo stomaco provoca un rallentamento dello svuotamento gastrico perché va ad alterare la normale azione delle fibre muscolari dello stomaco con funzione evacuatrice, dando luogo così ad una digestione assai lenta per difficoltà appunto di svuotamento. Inoltre, questo forte abbassamento costante del diaframma, che in fisioterapia chiamiamo “blocco inspiratorio”, provocherà anche un abbassamento dello iato esofageo, iperdistendendo così i mezzi di unione tra esofago e diaframma , con conseguente maggiore possibilità di reflusso e/o di un’ernia iatale.
Persino il cuore, attraverso il suo mantello (pericardio), che è intimamente connesso alla cupola diaframmatica, può risentire negativamente dell’eccessivo abbassamento o tensioni del diaframma.
Inoltre il diaframma è collegato anche alla trachea, ai muscoli sottoioidei, all’osso ioide, ai muscoli sopraioidei, ai laringei, ai faringei e quindi a tutto l’apparato fonatorio, fino al tratto cervicale.
Infatti le tensioni salgono verso l’alto, al tratto cervicale, causando appunto cervicalgie, cervicobrachialgie, radicoliti, dolori alle spalle, parestesie alle mani, emicranie, ipoacusia, acufeni, vertigini, false sinusiti, riniti, perdita dell’olfatto, tossi stizzose, difficoltà respiratorie, disfonie, etc.
Il cantante, spesso è vittima di queste problematiche, proprio per le sue esigenze di utilizzo costante del diaframma, e la forte rigidità del diaframma (proprio per il suo uso costante).
Per migliorare ed aumentare quindi le performances del cantante, si devono prendere in considerazione anche parti del corpo molto lontane dal diaframma o lontane dai muscoli laringei o faringei, perché agendo sulle catene muscolari fasciali e connettivali, si può “liberare” la voce, in quanto si vanno a liberare le articolazioni dalla morsa delle tensioni, ottenendo in questo modo maggiore libertà e funzionalità; dunque meno disagi nel canto e maggior rendimento con minor sforzo.
Quindi, cantare per ore, senza poi ricorrere ad una fisioterapia mirata atta a riallungare il sistema muscolare che nel frattempo si è accorciato, porta spesso all’insorgenza delle patologie citate, le quali, a loro volta, diventano responsabili dell’interruzione prematura dell’attività artistica.
NB Uno studio del 2015 condotto dal Foniatra Prof. Franco Fussi su un gruppo di cantanti professionisti, dimostra come i disturbi fisici (cervicalgie, lombalgie, disturbi all’ATM) in associazione al reflusso gastro-esofageo interferiscono con le singole Performance di canto.
Oggi quindi possiamo dire, e la clinica lo dimostra, che esiste una relazione tra diaframma e reflusso, e più specificamente tra modalità di UTILIZZO del diaframma e reflusso, come esiste una relazione fra diaframma, postura, reflusso e voce che è una delle tante funzioni della vita.
Ci sono cantanti che lamentano di non cantare più da un anno, perché fanno fatica nel cantare, non arrivano più..il Reflusso compromette la voce, al risveglio sono afoni, hanno un timbro poco brillante durante il canto ed una voce graffiata per acidità, sono tormentati dal raclage, si stancano facilmente a causa del blocco respiratorio e dopo la prestazione hanno un abbassamento della voce.
Oltre a questi disagi causati dal reflusso, lamentano anche dolori fisici come cervicalgia, lombalgia, Tachicardia, pirosi retrosternale, esofagite, bolla d’aria in esofago, torpore mani e braccia, Tensione alle spalle.
Il Protocollo integrato Metodo Trabucco nel cantante, mira a:
- far riprendere a cantare – migliorare ed aumentare la performance del canto
- eliminare il reflusso per avere una voce brillante
- diminuire l’afonia fino a completa guarigione
- eliminare il raclage e la stanchezza vocale
- diminuire gli sforzi nel cantare creando Libertà nell’atto respiratorio
- ampliamento delle armoniche e riaquisizione dello smalto nella voce
- risolvere dolori cervicali, lombari, la Tachicardia ed il bruciore
- migliorare la postura, per essere più “dritti” e più “leggeri” facendo
- acquisire una maggior consapevolezza del corpo