Il muscolo diaframma, è in grado di influenzare e modificare indirettamente sia la voce che la postura, rappresentando così uno dei maggiori ostacoli alle performances del cantante. Vediamo come.
Il diaframma è il muscolo principe della respirazione, si trova in una posizione centrale e divide la cavità toracica da quella addominale. Segue in pratica tutta l’arcata costale, assumendo quindi la forma di cupola, risiedendo a ridosso dello stomaco con il quale entra in intimo contatto.
É un muscolo che lavora ininterrottamente, visto che inizia la sua attività al momento della nascita e termina al momento della morte, per cui le sue fibre muscolari, non avendo mai riposo, tendono alla rigidità e quindi all’accorciamento appiattendo la sua forma di cupola che scenderà progressivamente e cronicamente verso il basso, andando a creare quello che in fisioterapia viene chiamato “blocco inspiratorio” cioè il diaframma non riesce più a risalire in modo corretto verso l’alto in fase espiratoria.
A questo punto, anche se un diaframma, come in questo caso basso, stabilizza il baricentro, e cioè da maggiore stabilità al corpo facendo entrare maggiore quantità di aria, è altrettanto vero che la sua incapacità a risalire (visto il suo “blocco”), limiterà la quantità di aria che potrà fare uscire (l’aria esce in funzione della capacità del torace di “chiudersi” e del diaframma di “risalire”), e siccome il cantante, per far vibrare le corde, deve usare l’aria in modo massivo, avrà bisogno di un diaframma lungo ed elastico, perché tanto più il torace ed il diaframma sono in grado di espellere aria, tanto maggiore è la possibilità di gestire e prolungare un suono con minor sforzo e maggior rendimento.
Bisogna quindi saper valutare la mobilità del diaframma, il suo livello di escursione, di lunghezza, elasticità, di compressioni epatiche o gastriche, ed i compensi che il corpo ha messo in atto a carico della colonna cervicale e/o lombare, proprio per colpa delle tensioni del diaframma.
Quindi, uno dei primi passi verso il miglioramento della performance canora, dovrebbe iniziare sempre con un’attenta valutazione dello stato tensivo e funzionale del diaframma.
E’ fondamentale prendere in considerazione anche l’allungamento di tutti i muscoli inspiratori accessori, perché il famoso “blocco inspiratorio”, citato in precedenza, si realizza non solo a livello del diaframma , ma anche a livello della parte alta del torace e della nuca, dove risiedono una parte dei muscoli inspiratori accessori.
Ma le implicazioni del diaframma non sono finite, perché questo muscolo ha inserzioni (cioè prende contatti) oltre che sul torace, anche sulla colonna vertebrale, in particolare sulle vertebre lombari, che in condizioni fisiologiche (normali), vengono tirate in avanti e verso l’alto, dai suoi forti pilastri, garantendo così la lordosi lombare (curva lombare).
Per cui, un forte accorciamento delle fibre del diaframma, e quindi dei suoi pilastri, potrebbe creare, ad esempio, un aumento della lordosi lombare (iperlordosi), oppure un dorso curvo (ipercifosi), andando così a creare una situazione posturale, che è legata meccanicamente spesso anche a patologie gastro-esofagee.
Negli ultimi anni infatti, la letteratura internazionale, parla sempre più delle correlazioni fra Sistema Tonico Posturale (STP) in relazione alla funzione o disfunzione vocale.
Il protocollo di cura integrato – METODO TRABUCCO – ci permette spesso di risolvere alla base gli eventuali problemi legati alla postura e al diaframma, curando quindi con successo i problemi meccanici legati anche alle patologie gastro-esofagee e quindi alla performance di canto.