Il muscolo diaframma, oltre a svolgere il ruolo fondamentale di muscolo inspiratore, di valvola dinamica anti-reflusso, gestisce anche un’altra funzione meccanica “nobile” ed intelligente, come la gestione della meccanica vertebrale, e della postura.
Il Diaframma infatti, oltre ad avere rapporti con l’esofago e lo stomaco, li ha anche con lo sterno, con le costole (precisamente dalla 7 alla 12), con il pericardio (sottile membrana che circonda il cuore) e con la zona lombare, in particolare sulle vertebre lombari L1-L4, che in condizioni fisiologiche, vengono tirate in avanti e verso l’alto, da i suoi forti pilastri, garantendo così la lordosi lombare.
Lo sterno e le costole hanno a loro volta rapporti con le vertebre cervicali e la nuca attraverso due muscoli, lo sternocleidomastoideo e gli scaleni. Per cui tutta questa concatenazione di legamenti e muscoli va ad assumere la funzione di tendine che chiameremo “tendine del diaframma” o sistema sospensore del diaframma, che se per vari motivi diventa troppo rigido, si accorcia e porta il soggetto a chiudersi in avanti (MORFOTIPO ANTERIORE).
Tutto ciò è negativo perché il soggetto, a lungo andare ed inconsapevolmente, va incontro ad un’ipercifosi (dorso curvo) che a sua volta provocherà un accorciamento dell’esofago, in quanto tale condotto è strettamente connesso alla colonna vertebrale, per cui si adeguerà, per coerenza, alle variazioni della colonna, e quindi della postura, predisponendo così il soggetto ad una sofferenza esofago-gastrica, e più gravemente ad un ernia iatale, perché l’ accorciamento che si è andato verificando non potrà mai essere restituito spontaneamente.

Quindi, nel caso in cui si esegua un respiro di grande ampiezza, dove il diaframma si abbassa contro lo stomaco, o uno sforzo di raddrizzamento, un tal tipo di esofago, divenuto ormai corto, trazionerà verso l’alto la sua estremità inferiore, che sappiamo essere collegata con lo stomaco, provocando così la trazione dello stomaco verso l’alto, favorendo l’erniazione. Ma anche in un soggetto con una postura ben allineata (MORFOTIPO POSTERIORE), con testa in asse e petto in fuori,e quindi con una colonna che tende alla rettilineizzazione, si possono trovare ernie iatali, perché anche se questa è una situazione opposta alla precedente, è soggetta comunque alle stesse alterazioni, in quanto l’atteggiamento del “petto in fuori” è permesso e mantenuto da un costante abbassamento della cupola del diaframma (atteggiamento inspiratorio) che, come nelle situazioni precedenti, va a provocare, con la forte rigidità delle sue fibre posteriori, un’iperpressione costante sullo stomaco, con grandi possibilità di reflusso.
Anche un’iperlordosi lombare (definita in questo caso lordosi diaframmatica), può alterare la meccanica esofagogastrica, perché il diaframma ha connessioni anche con le vertebre lombari, per cui in caso di iperlordosi e cioè di un accentuazione della curva lombare, si avrà una forte tensione ed accorciamento delle fibre posteriori del diaframma con conseguente iperpressione sullo stomaco, e forti alterazioni della meccanica esofago-gastrica, con eventuale reflusso gastrico.
Alla luce di ciò risulta evidente come una postura corretta e un diaframma molto elastico, che svolga quindi al meglio le sue funzioni meccaniche, siano le basi di partenza per prevenire sofferenze esofago-gastriche.
Il Metodo Trabucco, ci permette spesso di risolvere alla base gli eventuali problemi legati alla postura e al diaframma, curando quindi con successo i problemi meccanici legati alle patologie gastro-esofagee.
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