PREMESSA
Come abbiamo visto in articoli precedenti, il diaframma contratto ha un ruolo centrale nel reflusso gastroesofageo e patologie correlate. Come riabilitarlo allora per averlo sempre lungo ed elastico evitando così i vari disturbi?
Alcune pratiche sportive propongono spesso esercizi sulla respirazione, portando sollievo.
Questo sollievo però, è solo momentaneo, perché non va effettivamente ad incidere sull’allungamento del diaframma, vero trattamento d’elezione, per vari motivi che spiego di seguito.
E’ fondamentale intanto sapere, per non cadere anche negli errori del web, che gli esercizi proposti per l’esecuzione della classica respirazione diaframmatica senza far assumere contemporaneamente particolari accorgimenti posturali al paziente, o peggio ancora, il rinforzo del diaframma, non hanno nulla a che vedere con il suo allungamento e quindi con la sua RIABILITAZIONE e “ SALUTE”.
Perché per avere un diaframma privo di contratture, bisogna necessariamente Riabilitarlo.
Riabilitazione fisioterapica del diaframma
Cosa vuol dire? Riabilitare il muscolo diaframma,” significa ALLUNGARE le sue fibre muscolari, termine spesso confuso con il termine mobilizzare. Si fa spesso confusione perchè si ignora proprio la differenza che c’è tra mobilizzare un muscolo ed allungarlo, per cui quando la persona sente parlare di “respirare con il diaframma” con la respirazione diaframmatica, pensa che gli esercizi proposti a tal scopo (soprattutto quelli dei video a disposizione sul web) vadano bene!!
Purtroppo non è sempre così, perché il VERO ALLUNGAMENTO del diaframma lo si ottiene solo tirando contemporaneamente tutte le sue inserzioni muscolari con l’ aiuto di tecniche specifiche, le quali invece vengono spesso “mimate” e quindi insegnate in modo sbagliato da molti operatori, con risultati poco efficaci. Perchè?
Perché la prima cosa da sapere per eseguire una tecnica di allungamento corretta, è che in anatomia, il muscolo origina da una parte ossea e termina il suo decorso attaccandosi su di un ‘altra parte ossea, facendo muovere in questo modo l’osso su cui è attaccato, ad esempio il braccio. Il diaframma invece è un muscolo che fa eccezione perché origina e si attacca da/a più parti ossee (Sterno, costole, alcune vertebre lombari ).
Quindi per allungarlo e riabilitarlo in modo corretto, bisognerà eseguire le tecniche assumendo una determinata posizione e con un determinato ritmo e tempo, in modo da avere il giusto ALLUNGAMENTO, non solo però del diaframma, ma ANCHE DI TUTTI I MUSCOLI ACCESSORI DELLA RESPIRAZIONE, che con il loro accorciamento, a causa di un diaframma contratto, contribuiscono non solo ad una forte dispnea (affanno), ma anche alla risalita dello stomaco verso l’alto con conseguente erniazione.
Un esempio che cito sempre per far comprendere bene questa nozione, è quello di immaginare di voler allungare un elastico (il muscolo può essere paragonato ad un corpo elastico).
L’ unico modo per farlo è quello di afferrare i suoi due capi estremi e tirare contemporaneamente nelle due direzioni opposte. In questo modo riusciamo ad allungare l’elastico.
Con questa stessa modalità applicata al corpo, si riesce ad ottenere anche l’allungamento VERO, lo ripeto, di un muscolo.
Per farlo in modo corretto però è fondamentale imparare con quali parti del corpo, ad esempio le fibre muscolari del diaframma, prendono contatto (quindi quali sono le sue origini e le sue inserzioni sul’osso), in modo da metterle tutte contemporaneamente in tensione per allungarle (come nell’esempio dell’allungamento dell’elastico), con l’aiuto di specifiche auto-posture di correzione, che purtroppo non vengono mai menzionate quando propongono l’esecuzione della respirazione diaframmatica, per non parlare poi della respirazione paradossa, dove vengono insegnate delle cose alquanto sbagliate e quindi deleterie per il paziente.
Alla luce di ciò, è importante quindi fare molta attenzione quando si decide di voler lavorare sulla riabilitazione del diaframma, ed ancora più importante è sapere che questa riabilitazione può essere insegnata in modo corretto solo da fisioterapisti specializzati, per evitare di perdere non solo del tempo prezioso ma anche la propria salute.